
Genitori
Un gruppo d'incontro per genitori di studenti
Ascolto, confronto e comprensione del percorso scolastico dei figli
Il Gruppo d'incontro per genitori di studenti è un contesto guidato di ascolto e riflessione in cui si parte da situazioni reali: lo studio che diventa conflitto, il rapporto con l'errore e con il rendimento, la fatica nel porre limiti, il senso di smarrimento nel proprio ruolo genitoriale, la difficoltà di uscire dall'isolamento del "capita solo a me" e vedere che certe difficoltà non sono fallimenti individuali, ma nodi strutturali dell'esperienza parentale.
Il gruppo si colloca nella tradizione rogersiana, ispirandosi al pensiero e alla pratica di Carl Rogers, che ha posto al centro l'esperienza soggettiva, l'ascolto profondo e la fiducia nelle risorse della persona. In questa cornice il gruppo non ha finalità terapeutiche, ma si configura come uno spazio di incontro, confronto e crescita personale, in cui i genitori possono esplorare vissuti, pensieri ed emozioni in un clima di accettazione e rispetto reciproco.
Informazioni pratiche
Il percorso iniziale prevede dieci appuntamenti a cadenza settimanale, che si svolgeranno il sabato dalle 17:00 alle 19:00, a partire dal 24 gennaio.
La quota di partecipazione è 100 euro.
Gli incontri si tengono in uno spazio dedicato e curato, pensato per favorire ascolto, parola e confronto, in cui ogni partecipante può portare la propria esperienza e metterla in dialogo con quella degli altri.
Il facilitatore
A guidare il percorso sarà, in qualità di facilitatore, Francesco Consiglio, co-fondatore della Pedagogia Scenica Integrata, un approccio che unisce psicologia, educazione e linguaggi creativi per supportare ragazzi e famiglie nei percorsi di apprendimento. Con una formazione solida in psicologia, esperienza nel teatro e nella scrittura, Francesco accompagna genitori e studenti a dare voce alle proprie risorse, affinare strategie di crescita reale e trasformare le difficoltà scolastiche in opportunità di sviluppo. Il suo impegno è facilitare consapevolezza, autonomia e relazione autentica con lo studio e con se stessi.

📍 Vi aspetto presso Pescara Salute
🏢 Via Tiburtina Valeria 87
💻 Sessioni disponibili anche online
📞 Tel. 327 463 5132
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Non siete soli: accompagnare i figli nelle difficoltà scolastiche
Ci sono momenti, nella vita di una famiglia, in cui la scuola smette di essere soltanto il luogo dell'apprendimento e diventa una fonte quotidiana di tensione. I voti che scendono, i compiti che si accumulano, le mattine iniziate con lo stomaco chiuso e le sere passate a discutere davanti a un quaderno aperto. Quando un figlio vive un disagio scolastico, i genitori si trovano spesso in una posizione scomoda e faticosa: vorrebbero aiutare, ma non sanno come farlo senza peggiorare la situazione.
È una fatica silenziosa, fatta di domande che girano in testa. "Sto facendo abbastanza?" "Sto chiedendo troppo?" "E se il problema fossi io?" La scuola, in questi casi, non riguarda solo il rendimento o lo studio, ma tocca corde molto profonde: il senso di responsabilità genitoriale, la paura di sbagliare, il timore che una difficoltà di oggi possa diventare un limite per il futuro. Ed è proprio qui che spesso nasce il corto circuito. L'ansia di proteggere e sostenere si trasforma, senza volerlo, in pressione, controllo, conflitto.
Molti genitori raccontano di sentirsi soli. Parlano con gli insegnanti, cercano soluzioni rapide, provano strategie lette online o suggerite da altri, ma la sensazione è quella di rincorrere il problema senza mai afferrarlo davvero. Questo accade perché il disagio scolastico raramente è solo scolastico. Dietro un brutto voto o una svogliatezza improvvisa possono esserci emozioni non dette, insicurezze, difficoltà relazionali, paura di non essere all'altezza. E quando un figlio non riesce a dirlo a parole, lo comunica con il comportamento.
In queste situazioni il ruolo del genitore diventa delicatissimo. Non si tratta di sostituirsi all'insegnante né di trasformare la casa in una seconda scuola, ma di offrire uno spazio emotivo sicuro. Uno spazio in cui il figlio possa sentire che il suo valore non coincide con una pagella e che l'errore non mette in discussione l'amore o la stima. Questo non significa rinunciare alle regole o abbassare le aspettative, ma imparare a distinguere tra ciò che va corretto e ciò che va compreso.
Il coaching scolastico nasce proprio per accompagnare le famiglie in questo passaggio. Aiuta i genitori a spostare lo sguardo dal "problema da risolvere" alla persona che lo sta vivendo. A leggere i segnali, a fare domande diverse, a costruire alleanze invece di bracci di ferro. Spesso basta cambiare prospettiva per sciogliere nodi che sembravano insormontabili. Quando un genitore si sente più lucido e meno in colpa, anche il figlio respira un'aria diversa.
Affrontare i problemi scolastici dei figli non è una prova da superare da soli né una gara a chi sbaglia meno. È un percorso fatto di tentativi, aggiustamenti, momenti di stanchezza e piccoli passi avanti. E soprattutto è un'occasione preziosa per rafforzare il legame educativo, imparando a stare accanto ai propri figli non solo quando "vanno bene", ma anche quando fanno fatica.
Se la scuola è diventata un terreno di scontro o una fonte costante di preoccupazione, fermarsi a riflettere è già un primo gesto di cura. Perché dietro ogni difficoltà scolastica c'è un ragazzo o una ragazza che sta chiedendo, magari senza saperlo, di essere visto, ascoltato e accompagnato. E dietro ogni genitore in difficoltà c'è il desiderio profondo di fare la cosa giusta, anche quando non è chiaro quale sia.